Proseguono le indagini del Ris sull’auto di Filippo Turetta, il killer di Giulia Cecchettin. La scoperta sconvolgente dopo gli ultimi accertamenti.
Sono passate ormai diverse settimane dalla morte di Giulia Cecchettin e dall’arresto del suo killer, Filippo Turetta che ora si trova in carcere, ma le indagini stanno andando avanti per comprendere in modo preciso come siano andate le cose relative all’omicidio. In modo particolare l’auto della fuga del ragazzo, una Fiat Punto nera, è sotto la lente di ingrandimento del Ris di Parma che in queste ore ha fatto una terribile e, forse, decisiva scoperta in merito a quanto potrebbe essere accaduto all’interno dell’abitacolo.
Filippo Turetta, l’auto piena di sangue: i dettagli emersi
Secondo le ultime informazioni riportate da Il Gazzettino, il Ris di Parma avrebbe compiuto i primi accertamenti importanti sull’auto di Filippo Turetta. La scoperta è sconvolgente. Infatti, la vettura sarebbe piena di sangue.
La Fiat Grande Punto con cui il ragazzo ha trasportato il corpo dell’ex fidanzata, Giulia Cecchettin, per poi abbandonarlo privo di vita in un canalone tra le montagne di Piancavallo e fuggire in Germania, avrebbe al suo interno una quantità elevata di sangue.
A confermarlo, come detto, i primi accertamenti che gli specialisti del Ris di Parma hanno eseguito sulla vettura dello studente di Torreglia, ora in carcere a Verona.
Si tratta di un dettaglio molto rilevante per il quale sarà necessaria un’apposita analisi delle tracce, ovvero la cosiddetta “bloodstain pattern analysis“. Questa servirà per capire se si tratti di schizzi e, dunque, se le coltellate che hanno provocato la morte di Giulia Cecchettin siano state inferte proprio all’interno della vettura, come starebbero ipotizzando gli inquirenti.
Queste analisi, ed altri accertamenti, saranno eseguite alla presenza degli esperti nominati dai difensori dell’indagato, gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, nonché dai familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Nicodemo Gentile e Stefano Tigani.
Gli altri accertamenti
Olre alle analisi sul sangue nell’auto, ci saranno altri accertamenti tecnici. Questi dovrebbero riguardare il coltello con manico spezzato trovato nel parcheggio di Fossò ma anche quello trovato all’interno dell’auto, ritenuta l’arma del delitto.
Altri oggetti saranno visionati e analizzati: il cellulare di Filippo e anche un pezzo di nastro adesivo che il ragazzo potrebbe aver utilizzato per impedire che la studentessa potesse urlare.